mercoledì 13 luglio 2011

Evento conclusivo del progetto

“Culture a Confronto”: concluso il progetto della Fitel  sulle seconde generazioni d’immigrati.

Centinaia di giovani, figli dell’immigrazione e non, con rappresentanti del mondo dello spettacolo e della cultura, sono stati protagonisti di una serie di eventi realizzati dalla Fitel nell’ambito del progetto “Culture a Confronto, ideato dalla Fitel, volto a valorizzare la presenza di tanti ragazzi di seconda generazione che hanno in comune l'essere figli di immigrati. Seconde generazioni. Nati, cresciuti e vissuti in Italia, eppure considerati stranieri, quale patrimonio per il futuro del nostro Paese.
Cultura, formazione, ma anche divertente spettacolo e intrattenimento. E’ quanto ha proposto il progetto “Culture a Confronto”, cofinanziato dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali  in base all’ art. 12 della legge 383, organizzato e realizzato in cinque regioni, 
E l'idea che ha accompagnato il loro lavoro è stata quella di creare un'occasione di espressione artistica e di confronto sociale. Tutto attraverso sonorità reggae, punk ed elettroniche, fino ad un classico della musica italiana "Con il nastro Rosa" di Lucio Battisti, rivisitato in chiave soul da Wahid Efendi.

"Con questo cd e una serie di iniziative sul territorio durante le quali verrà presentato - spiega Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2 - vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica e soprattutto la classe politica sulle difficoltà di accesso alla cittadinanza italiana dei figli d'immigrati nati qui o nei Paesi di origine, e tutti cresciuti in Italia".
Quella della cittadinanza infatti è una delle questioni più importanti per i ragazzi che dal 2005 hanno dato vita alla Rete G2, con l'intento di lavorare su due aspetti fondamentali: i diritti negati alle seconde generazioni (senza cittadinanza italiana) e l'identità come incontro di diverse culture. Così accanto al web, come strumento principale di informazione e alla organizzazione di eventi in varie città italiane, si è pensato al cd come all'ennesimo canale di comunicazione, cui hanno contribuito anche ragazzi che non fanno parte della rete.

"Vogliamo denunciare una situazione paradossale della nostra società - osserva Mohamed - mentre infatti da un punto di vista sociale, per quanto riguarda la nostra vita quotidiana e i rapporti con le persone l'integrazione è andata molto avanti e non ci sentiamo emarginati o discriminati, anzi, dal punto di vista istituzionale e politico ci sono resistenze e paure a proposito di integrazione". Insomma, agli occhi delle seconde generazioni la classe politica "sminuisce l'immagine della società italiana". E non la rispecchia al meglio.

Le aspettative. "La questione è strategica - ha detto il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero - non si tratta solo di leggi sull'immigrazione, di flussi, di integrazione sociale. Si tratta di stabilire che cosa vogliamo fare del nostro paese. Il problema non sono gli immigrati - ha continuato il ministro - ma l'Italia, la nostra convivenza. Per questo abbiamo appoggiato questa iniziativa culturale, per il suo valore strategico per il futuro di tutti noi".

Ma proprio guardando al futuro, prossimo, e ai possibili scenari post elettorali, i ragazzi della Rete G2 esprimono aspettative precise: la legge sulla cittadinanza, come appuntamento fondamentale dell'agenda politica e un dibattito che sia trasversale, svincolato dallo scontro politico. "La legge - dicono - riguarda l'autobiografia di una società". La storia dunque di un Paese.
(28 marzo 2008)
la cui fase si è conclusa con bilancio positivo il 22 giugno scorso a Roma presso la Fitel Regionale Lazio, alla presenza dei membri del direttivo nazionale della Federazione e di quanti sono stati protagonisti del progetto “Culture a Confronto” con i quali è stato possibile fare una valutazione ed un bilancio positivo dell’intero percorso.
Un'occasione importante per contribuire alla crescita della cultura all’ integrazione dei nuovi cittadini e sopratutto  per riflettere sulle radici del nostro Paese e guardare al futuro, che significa misurarsi con la presenza, oggi, di oltre 900.000 minori figli di immigrati di cui oltre mezzo milione sono nati in Italia, più di 100.000 nel solo 2010. Minori che si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani, padroneggiano la lingua, condividono le passioni, gli impegni e le aspettative dei loro coetanei.

Voci di ragazzi e ragazze di diversa origine e provenienza, nati e/o cresciuti in Italia, si sono alternate tra laboratori formativi, inserti musicali e testimonianze personali, accompagnate, da esponenti della Fitel, sindacali, rappresentanti della cultura e dello spettacolo e, in alcuni casi,   anche dal pubblico presente agli eventi in un suggestivo viaggio nel presente e nel passato sul fenomeno dell’immigrazione.

Un’ idea della FITeL Nazionale nata con l’intento di dare continuità al proprio impegno nell’ambito dell’educazione interculturale anche tramite gli strumenti del tempo libero.
Un progetto, apprezzato, che ha coinvolto tanti ragazzi di seconda generazione in Italia, cofinanziato dal Ministero del Lavoro, e delle Politiche Sociali, la cui articolazione ha interessato le strutture FITeL, cral e associazioni:
·    in Veneto – il Circolo multiculturale Hilal a Treviso e il Ceis, (Centro italiano di solidarietà) a Campocroce di Mogliano (TV);
·    in Piemonte - l’Olimpic Center a San Sicario – Cesano Torinese;
·    in Lombardia - l’Istituto Tecnico  Cavalieri di Milano;
·    nelle Marche - CGE (Centro Gioco Educativo) - Domus Mater Gratiae di San Benedetto del Tronto:
·    in Campania - L'Associazione “UN.IT.I.” in Campania e CRT.


La Fitel con tale progetto ha proposto un  Format composto da:

  • spettacolo teatrale - “SoprailcielodiSanbasilio”: storie di bambini che si fanno ragazzi, calciatori volanti, storie di immigrati, scritto e interpretato da Ferdinando Vaselli per la regia di Valentina Esposito, è uno spettacolo, nato dal desiderio di raccontare la storia di una generazione nata e/o cresciuta in Italia in bilico tra tradizione e perdita di identità, tra voglia di sentirsi accettati  e consapevolezza di sentirsi diversi.  -  Marko - con la "k" - viene dalla Bosnia e vive in una periferia romana, l'appello della mattina a scuola è un viaggio nei tanti paesi del mondo: "Avicevic, Balzelli, Chung, Codreanu, Fasol, Okogie...". In questo caleidoscopio di suoni e colori, la vita, le amicizie, gli amori non sono facili... ma una partita a pallone sarà il punto di svolta nelle relazioni fra i ragazzi.

  • documentario “Italiani G2”  - interviste ai giovani…..

  • dibattito  - sulle  cosi dette seconde generazioni di bambini con genitori immigrati, nati e cresciuti in Italia ma spesso con un background culturale non italiano.

  • ricerca  “ i colori del futuro” con la collaborazione di esperti sociologi e docenti universitari degli Atenei di Cassini, Perugia e Trieste.


“Culture a Confronto”  è stata un’occasione per arricchire il dibattito, tra l’altro, su questioni come la cittadinanza che riguarda i tanti giovani di 2° generazione, nati in Italia o giunti da piccoli, che considerano l’Italia il loro Paese , frequentano le scuole italiane , giocano con i loro coetanei , progettano in Italia il loro futuro, ma restano cittadini stranieri come i loro genitori. Italiani con il permesso di soggiorno non per scelta ma perché costretti da una legge la 91/1992 che impedisce il diritto alla cittadinanza italiana a oltre  900.000 “giovani  italiani”.
Con l’evento del 22 giugno, siamo arrivati alla “tappa” finale del progetto. Una no-stop di  qualche ora durante la quale, soprattutto  i protagonisti dell’ evento (rappresentanti Fitel, della cultura e dello spettacolo), provenienti dalle diverse realtà toccate dall’iniziative,  hanno potuto esprimere valutazioni e giudizi importanti anche per i prossimi eventuali impegni formativi futuri che, secondo il mio parere, dovrebbero essere proseguiti, data la rilevanza del popolo dell’ immigrazione.

E’ di qualche giorno fà la notizia, apparsa su Repubblica, in cui si dice che il trend dei neocittadini è in crescita: dai dati  forniti dalla Direzione centrale  per i diritti civili del Viminale, infatti, 40 mila stranieri, nonostante i tanti ostacoli, nel 2010 hanno ottenuto la cittadinanza e ancora, purtroppo, 146 mila domande rimangono inevase.

L’Italia rimane in dietro rispetto alle altre grandi nazioni europee. Alcuni esempi? Nell’anno 2006, la Gran Bretagna concesse 154 mila cittadinanze, la Francia 148 mila, la Germania 124 mila e la Spagna  62 mila. In Italia in quell’anno sono state solo 35 mila.

Il numero dei nuovi cittadini  cresce costantemente. Basta guardare ai numeri degli anni passati: nel 2004 erano 11.945, poi saliti a 19.266 nel 2005. Nel 2006 sono balzati a  35.766, seguiti da leggeri aumenti: 38.466 nel 2007, 39.484 nel 2008, 40.084 nel 2009. Fino ad arrivare all’anno scorso con 40.223.

Per gli stranieri e per i “figli dell’immigrazione” Il percorso per ottenere la carta d’identità è ancora lungo e faticoso. E con il pacchetto sicurezza  è tutto più difficile.

Qual è il percorso per diventare cittadini italiani? In attesa dell’auspicata riforma tanto annunciata, la legge italiana del 1992 sulla cittadinanza, prevede che gli immigrati possano percorrere due strade. La prima è quella della “naturalizzazione”: l’immigrato deve dimostrare una residenza ininterrotta di dieci anni e un reddito minimo di 8.300 euro all’anno ( 11.300 con un coniuge a carico). La seconda è sposare un italiano  o un italiana e presentare la richiesta dopo due anni dalle nozze, e per sposarsi bisogna esibire il permesso di soggiorno, ( prima del pacchetto sicurezza del 2009 che ha dichiarato guerra ai matrimoni combinati, l’attesa era di 6 mesi).
Non finisce qui. Una volta soddisfatti i requisiti bisogna avere molta pazienza: l’attesa media è di 3 o 4 anni, anche se la legge parla di una procedura al massimo di due anni. Anche per questo, l’esperienza della Fitel sul tema dell’immigrazione è stata  valutata un contributo  interessante in direzione dello sviluppo della cultura della tolleranza, dell’inclusione, della socialità e del rispetto dei diritti degli immigrati.
  
                  frammento del video sulle interviste ai giovami proiettato durante l'evento finale




video resoconto percorso formativo di Antonietta Di Vizia





 www.youtube.com/watch?v=WKV3gCo74bM



 L'evento finale presso la Fitel Lazio