lunedì 17 gennaio 2011

Perchè e come il progetto "Culture a confronto" per l'integrazione delle "seconde e terze generazioni"

Si sentono italiani, hanno tratti somatici diversi, belli e di tutti i colori. Passano con scioltezza dalla lingua Italiana a quella Filippina o a quella Senegalese o dai tanti dialetti locali ai dialetti cinesi o cingalesi. A casa mangiano i maccheroni, ma anche il cuscus alla marocchina. Nel tempo libero guardano film indiani o filippini e cantano con il Karaoke , ma poi comprano i cd di canzoni italiane. Sono i figli e le figlie degli immigrati che vengono chiamati “seconda generazione” e "terza generazione", minorenni figli di immigrati nati in Italia o che sono giunti nel nostro paese in età prescolare, spesso indicati con il trattino Italiani- cinesi, italiani-marocchini, italiani-filippini, italiani e chissà quante altre cose. Sono nati da immigrati "di prima generazione" venuti in Italia vari anni fa che non sempre si sono integrati. Qui hanno fatto famiglia, hanno avuto dei figli, e questi sono i cosiddetti "immigrati di seconda e terza generazione". Un fenomeno piuttosto recente che neli ultimi anni ha avuto una forte espansione e che merita essere osservato.

In Italia, secondo Save the Children, vivono 862.453 immigrati under 18, di questi 7.988 sono minori non accompagnati, arrivano nel nostro Paese senza genitori né parenti. Il 77% ha tra i 16 e i 17 anni e il 90% sono maschi. Per i minori non accompagnati si prospetta un futuro incerto. Adesso hanno diritto a un permesso di soggiorno per il solo fatto di essere minorenni ( e quindi in espellibili). La cose cambiano con il compimento della maggiore età: la normativa è stata resa più acre dalla legge approvata l’estate scorsa, con la conseguenza che i criteri per la conversione del permesso di soggiorno sono più severi, prevedendo la permanenza in Italia per almeno 3 anni prima del conseguimento del 18° anno e l’aver seguito un percorso d’integrazione sociale di almeno 2 anni presso un ente riconosciuto. Un percorso questo che, per molti, significherà difficoltà e forse clandestinità.

Giovani dal colore della pelle spesso diverso dal nostro ma che sono italiani a tutti gli effetti. Infatti, essi vogliono vivere secondo la cultura italiana (plausibile non avendo nella maggior parte dei casi mai visto il Paese di origine della famiglia) ma spesso non vengono compresi e "censurati" dai loro genitori. Alcuni casi sono emersi perché caratterizzati da un finale tragico, ma non abbiamo notizia del sommerso e tutti i casi in cui i figli/e soggiacciono alle regole imposte dalla famiglia.

La FITeL, sensibile al sociale è da tempo impegnata anche a fianco di CGIL,CISL e UIL nella tematica dell’immigrazione, dopo la realizzazione del progetto “Inclusione sociale e culturale degli immigrati”, si è posta l’obiettivo di proseguire nell’impegno dell’integrazione pianificando il progetto “Culture a Confronto”.

Un progetto ambizioso che tra le finalità ha quello di dotarsi degli strumenti teorici ed operativi per il coinvolgimento delle Fitel regionali, i CRAL e le Associazioni associate in una grande operazione culturale di valorizzazione ed integrazione degli immigrati di seconda e terza generazione.

A livello operativo, il primo obiettivo consiste nella costituzione di un gruppo di lavoro e di un comitato di pilotaggio che includa le organizzazioni degli immigrati di CGIL, CISL e UIL e i rappresentanti di alcune comunità straniere, associazioni culturali ed esperti in materia, con l’obiettivo di raccogliere esperienze e buone prassi e indirizzare la ricerca sugli immigrati di seconda e terza generazione, le loro comunità di appartenenza, le loro potenzialità culturali, sociali e lavorative, il loro senso di appartenenza alla comunità italiana, le loro aspirazioni e gli ostacoli alla loro piena integrazione.

In parallelo, verranno progettati materiali di lavoro e materiali didattici, sempre sulla base delle indicazioni del comitato di pilotaggio, producendo materiale didattico come ad esempio dvd interattivi che approfondisca alcuni temi tra quelli indicati (filmati, scrittura creativa e poesia, teatro, confronto culturale, ecc.), al fine di stimolare le attività dei gruppi coinvolti nella sperimentazione.

L'obiettivo prioritario del progetto è costituito dalla sperimentazione, rivolta ad animatori e immigrati, di interventi pilota di valorizzazione ed integrazione.

A seconda delle scelte del comitato di pilotaggio, si favoriranno interventi di aggregazione basati su interessi (teatro, filmati, scrittura, culture, ecc.), oppure agli obiettivi (comunicazione a basso costo, condivisione di esperienze, ecc.).
Compito del progetto è anche la creazione strumenti come blog, forum, siti, videoconferenze, ecc., e la pubblicazione su Internet dei risultati.

Sintesi del Progetto

L’obiettivo strategico del progetto è quello di dotarsi degli strumenti teorici ed operativi per coinvolgere le FITeL regionali e i CRAL associati in una grande operazione culturale di valorizzazione ed integrazione degli immigrati di seconda e terza generazione


Nello specifico, il progetto produrrà:

     una ricerca “I colori del futuro” : indagine esplorativa sui progetti di vita e l’immaginario dei ragazzi provenienti da famiglie immigrate. Raccogliere esperienze e buone prassi e descrivere l’attuale condizione (e i possibili scenari evolutivi) degli immigrati di seconda e terza generazione, focalizzandosi su aspetti quantitativi e qualitativi quali le loro comunità di appartenenza, le loro potenzialità culturali, sociali e lavorative, il loro senso di appartenenza alla comunità italiana, le loro aspirazioni e gli ostacoli alla loro piena integrazione;
     
Periodo di svolgimento della ricerca: maggio-agosto 2010
Intervistati: il maggior numero possibile di ragazzi/adolescenti
Regioni Coinvolte: Veneto, Piemonte, Lombardia, Campania e Marche

Per ciascuna regione si dovranno individuare un certo numero di ragazzi da intervistare, nella fascia di età tra i 14 e i 18 anni. Il campione dovrebbe coprire i 5 continenti

     materiali di lavoro e di materiali didattici per favorire l’integrazione e la valorizzazione degli immigrati di seconda e terza generazione;

     produzione di un dvd interattivo che approfondisca alcuni temi tra quelli indicati (auto imprenditorialità, scrittura creativa e poesia, teatro, confronto culturale, ecc.), riutilizzando i materiali didattici prodotti, al fine di stimolare le attività dei gruppi coinvolti nella sperimentazione;

    la creazione strumenti come blog, forum,  ecc., e la pubblicazione su Internet ed altri eventuali strumenti di comunicazione dei risultati.
    interventi di aggregazione basati su interessi (teatro, scrittura, culture, ecc.), oppure agli obiettivi (auto imprenditorialità, comunicazione a basso costo, condivisione di esperienze, ecc.), rivolti a gruppi specifici di animatori e di immigrati per costruire micro progetti di valorizzazione delle potenzialità degli immigrati di seconda e terza generazione;

    pubblicazione su Internet delle esperienze più significative che fungano da possibile modello per altri interventi da proporre a livello locale.

Ambiti operativi:

    tutela e promozione dell’infanzia, dell’adolescenza e dei giovani
    promozione, tutela e sostegno per favorire l’inclusione sociale alle persone in condizioni di marginalità o di disagio
    sostegno per favorire l’inclusione sociale dei cittadini migranti di  seconda e terza generazione
    sostegno ad iniziative in materia di pari opportunità e non discriminazione.


Regioni coinvolte:
                 
Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche e Campania

In ogni località è previsto il seguente format comprendente:

    seminario formativo da 5 ore con utilizzo di schede didattiche inerenti alla rappresentazione teatrale;
    rappresentazione teatrale attinente alla tematica del progetto;
    proiezione di un documentario con l'interviste ai bambini in merito alle loro aspettative, sogni e obiettivi di vita;
    dibattito sulla materia dell'integrazione della G2 alla presenza di esperti della materia.

Destinatari del progetto dovranno essere bambini/adolescenti "immigrati" delle scuole elementari e medie presenti nel territorio.

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